Cos’è il Tantra?

La parola tantra deriva da due temi: tan, che significa stendere e tra, liberare. Sebbene la maggior parte delle tradizioni spirituali considerino la sessualità come qualcosa di “sporco” e “basso”, secondo il Tantra l’energia erotica può essere utilizzata per esplorare parti di sé stessi ancora sconosciute, migliorare la connessione che si ha con il partner e aprire se stessi ad una più profonda concezione di amore e di comprensione dell’universo che ci circonda.

Il sesso infatti, secondo la tradizione tantrica, è sacro e simboleggia l’unione tra Shiva e Shakti: Shiva è l’incarnazione del principio maschile, statico, consapevole, cosciente, Shakti è l’incarnazione del principio femminile, energetica, vitale e in costante cambiamento. Secondo la visione tantrica il sempre mutevole ballo di Shakti attorno a Shiva, testimone inamovibile e asse centrale della danza, è ciò che crea e mantiene l’universo.

Le Radici del Tantra

Il tantra nacque intorno al? 2000 a.C. nella valle dell?Indù fra gli Harappei, un popolo di matrice matriarcale, che avevano una vera e propria cultura del piacere: il lussuoso letto della padrona di casa stava nel salotto ed era l? che la donna festeggiava l’atto amoroso con l’uomo che aveva scelto. Il rapporto con la sessualità era molto cosciente, rilassato, naturale e fare l’amore era un atto sacro.

Oggi riscontra sempre più interesse proprio perché unisce in un’unica pratica i tre desideri umani più profondi: quello di fare sesso, quello di amare e quello di essere veramente se stessi.

In cosa consiste il Tantra

La via tantrica comprende 3 passaggi:

1. Liberare la propria energia sessuale

Non in senso di sesso sfrenato, ma in senso affettivo: sentirsi a proprio agio, ricollegare cuore e sesso, rilassarsi nell’atto amoroso e goderselo fino in fondo, distanziarsi dai tanti ideali che si ha in testa (il supermaschio, la donna sempre bella), ritrovare il piacere nel tempio del proprio corpo, coltivare una comunicazione intima col partner, abbandonarsi alle sensazioni più intime e condividerle in due.

Dopo aver guardato in faccia i propri mostri interiori, dopo essersi ricollegati con l’energia cruda del primo chakra, tutto questo non rimane più un sogno, ma diventa molto concreto: iniziamo ad accettarci? per quello che siamo, con le paure, con la follia, i sentimenti, i desideri e bisogni più intimi e profondi.

2. Aumentare il piacere

Molti faticano con la meditazione, non perché sia una prassi che viene dall’oriente o perché non sono abbastanza disciplinati, ma perché non sopportano il piacere che ne deriva.

Siamo tutti abituati a un certo limite di piacere e appena lo superiamo, inconsciamente mettiamo in atto delle strategie per ridurlo di nuovo. Per questo anche il periodo di innamoramento prima o poi finisce, non sopportiamo di essere così aperti, amorevoli e vulnerabili. Nel tantra invece ricostruiamo proprio lo stato innamorato, perché è lo stato che fa da trampolino per andare in estasi, è la chiave che più di qualsiasi pratica ascetica ci apre la porta al divino che ognuno contiene in sé.

Rivediamo la sessualità sotto una nuova ottica: possiamo riconoscere che quello che chiamiamo ?sesso? ? soltanto un 10% di quello che il sesso pu? essere, notiamo che, da buoni autodidatti (e in materia di sesso siamo tutti degli autodidatti), abbiamo una visione molto limitata del piacere.

Ora siamo pronti a sperimentare gli aspetti più fini e pi? sottili della sessualità, a viverla in un modo più sereno e più interiore, a provare altre forme di orgasmo oltre a quella che conosciamo, a portare l’energia sessuale (la kundalini) nei chakra superiori, a scambiarci delle energie tra uomo e donna che neanche sapevamo di avere.

3. Il prossimo passo dall’orgasmo ci porta all’estasi

Qui non si tratta affatto di trasformare il sesso in “qualcosa di più puro o più spirituale”, come viene chiamato da una moderna corrente di repressione sessuale nella veste new age, ma di ampliare l’orgasmo nel vero e proprio senso. Estasi non è altro che un orgasmo più grande, un orgasmo che ci coinvolge pienamente, che pervade tutto il corpo, la mente e il corpo energetico per portarci al nostro centro, alla vacuità, alla piena consapevolezza, alla grande beatitudine.

Quando l’uomo sperimenta la parte femminile in sé e la donna la parte maschile in sé, può avvenire il cosiddetto matrimonio interiore che ci prepara ad incontrare noi stessi e il partner senza filtri, senza maschere, senza limiti e ad amarsi in quello spazio meditativo, dove uomo e donna si aiutano a vicenda a salire la scaletta dei chakra per unirsi nell’oceano dell’orgasmo estatico e fanno l’amore per ore.

Nel tantra si vive la sessualità in modo più interiore, si combinano sesso, amore e meditazione, si rivolge il faro della consapevolezza verso l?interno e non verso l’esterno, si scende nella profondità della propria anima, si viaggia nei territori della psiche umana, dove la donna solitamente ha pi? dimestichezza. Perciò è la donna che assume la guida nell’atto tantrico: guida i tempi, i ritmi, la velocità, le pause.

La donna apre il suo corpo e l?uomo la penetra corporeamente, l’uomo apre il suo cuore e la donna lo penetra con il suo amore. Ognuno si apre completamente all’energia dell’altro e si lascia impregnare fino ad essere strapieno, fino ad arrivare ai limiti del proprio sistema corpo-mente e a scoprire ciò che lo aspetta al di là della coscienza ordinaria.